Le cosiddette zone umide, come per esempio lagune e stagni, sono preziose per l’elevata biodiversità che trova luogo nei diversi ecosistemi che ospitano. Oltre alla biocenosi acquatica, semplificando, l’insieme delle forme di vita presenti nelle acque, sono infatti da considerare tutte le specie vegetali, animali e microbiologiche che interagiscono fra loro mantenendo in equilibrio tali ambienti.
Causa siccità crescenti, emungimenti scriteriati e inquinamento di uso, però, tali zone umide stanno subendo pressioni che le stanno mettendo a rischio. Dal 1970 a oggi ne sarebbe infatti scomparso più di un terzo su scala globale, motivo per il quale da Fao e Nazioni Unite è stato indetto il World Wetlands Day, cioè la giornata delle zone umide.
Una serie di incontri e di eventi che si spera possano incentivare progetti utili alla preservazione delle aree rimaste e, perché no, al recupero di almeno una parte di quelle al momento compromesse.
Titolo: La corsa per salvare le zone umide
Autore: Redazione